giovedì 19 febbraio 2009

Quando il privato supera lo stato




Il Capo dei servizi segreti e dell’antimafia intercettati da un agenzia privata




Gioacchino Genchi (nella foto) ex vicequestore della P.S. Va in pensione e apre un agenzia privata, tempo più tardi riceve vari appalti con tanto di mandati dei giudici di compiere varie intercettazioni compreso il tracciamento degli spostamenti degli stessi all’insaputa di questi (ovviamente).
Quindi indirettamente gli enti autorizzati per dar il via a queste specifiche indagini hanno preferito un privato cittadino ex appartenente alla P.S. per condurre le indagini invece che un ente statale che facilmente sarebbe stato messo sotto pressione, e quindi scoperto o manovrato.
I dati riguardano centinaia di migliaia di cittadini, il tracciamento per 24 mesi degli spostamenti del Capo dei servizi segreti italiani, l'ottenimento dei tabulati del capo della investigazione Anti-Mafia , inoltre tanti nomi eccellenti e politici di spicco sarebbero stati intercettati,controllati ed archiviati, nella sede di Palermo.



Sul contenuto di tali intercettazioni vige il segreto di stato quindi nessuno può rivelarle senza avere gravissime conseguenze, forse proprio tale contenuto preoccupa lo stato italiano che tanto vuole distruggere e punire l’investigatore in questione, inserendolo nel registro degli indagati nonostante sia stato autorizzato legalmente e dare un colpo a tutti i giudici e magistrati che hanno fatto in modo che questo si accaduto mettendo una “toppa” all’ordinamento tanto cambiare le leggi in merito per non permettere più tali “insolenze”.



Almeno per una volta lo stato italiano è unito: maggioranza e opposizione.