lunedì 23 ottobre 2017

MACCHIE DI SANGUE SULLA SCENA DEL CRIMINE

Quali sono le tecniche che permettono di risolvere un crimine? Una di queste si affda alla scienza e in particolare alla fisica: è la tecnica dell'esame di forma e dimensione delle macchie di sangue o  BPA (Bloodstain Pattern Analysis)



L'esame delle macchie di sangue è una delle specializzazioni nel campo delle scienze forensi. Permette di studiare varie tracce ematiche sulle scena del crimine: forma, quantità, distribuzione, posizione, angolo d'impatto e velocità, quest'ultime sono parametri fisici, che, insieme all'attrito dell'aria e alla forza di gravità permettono di determinare la traiettoria della goccia ematica.


L'esame delle macchie di sangue ha un valore aggiunto per la ricostruzione della dinamica del reato poiché consente di individuare la posizione della vittima al momento della commissione del fatto.

La moderna scienza del BPA si fonda sulla biologia, sulla chimica, sulla fisica e sulla matematica; la biologia perchè il sangue è fatto di plasma e cellule, sulla fisica perchè il disegno lasciato dalla goccia dipende dalla gravità e dalle leggi che regolano la tensione della superficie d'impatto, e infine sulla matematica perchè l'angolo d'impatto può essere calcolato tramite una formula.

Per determinare tale punto bisogna trovare il punto di convergenza, una volta trovata la macchia meglio definita si traccia la prosecuzione dei loro assi maggiori, fino a vedere la convergenza. Abbiamo cosi una prima ricostruzione, se a questo si aggiungono le informazioni che ci arrivano dallo studio dell'angolo d'impatto la ricostruzione è completa.

La BPA consente di leggere ed interpretare la scena del delitto con maggiore precisione, portando ad una ricostruzione verosimile degli accadimenti.

Il funzionario di polizia deve avere, la cognizione della scena e poter trarre delle conclusioni preliminari che consentano il proseguimento delle indagini.

Tanto per far un esempio della tecnica, un modo per interpretare le macchie è per dimensione e forma: gocciolatura, colatura, pozza, gora sono solo alcuni dei termini utilizzati per indicare la foggia delle macchie. 

  • GOCCIOLATURA: Piccola quantità caduta su una superficie per esclusiva forza di gravità;
  • COLATURA: Si fa riferimento alla goccia di sangue caduta e al successivo scorrimento su un piano dotato di una certa inclinazione;
  • POZZA: si intende una traccia di sangue abbastanza ampia che può trovarsi al di sotto del punto del corpo da cui è originata per deflusso;
  • GORA: Raccolta ematica lunga e irregolare più o meno omogenea che si forma su un substrato inclinato
  • SPRUZZI E SCHIZZI: Hanno forma di piccole clavi o punti esclamativi, si producono quando il liquido ematico viene proiettato con forza su un substrato.
La tecnica prende anche in esame le tracce secondarie, originate non per diretta provenienza del sangue dal punto, ma per successivo trasporto del substrato, e possono essere distinte in tracce da strisciamento e tracce figurate.

Anche la diversa velocità della proiezione del sangue dà luogo a forme diverse che prendono voce in tre categorie di impatto:

impatto a bassa velocità: si realizza per forze esterne applicate con velocità fino ad un massimo di 1.5 m/s, le tracce ematiche presentano ampiezza (diamentro goccia=D) pari o superiore a 3 mm.

impatto a media velocità: L'ampiezza tipica delle tracce è compresa tra 1 e 3 mm, poiché se ne possono produrre di più grandi e di più piccole, sono le più comuni e possono essere una conseguenza di lesioni da taglio e da punta e taglio.

impatto ad alta velocità: velocità fino a 30 m/s, l'ampiezza di tali tracce è minore di 1 mm; sono le tracce più rare poiché sono conseguite da traumi da strumenti animati da altà velocità.

La prevalenza di una determinata traccia di sangue consentirà a risalire alle relative modalità di produzione.

I colpi di arma da fuoco generano schizzi proporzionali alla velocità d'impatto del proiettile, che trasferisce tutta la sua energia cinetica ai tessuti gli schizzi di sangue si suddividono con: spruzzo in avanti, associato al foro in uscita, il sangue segue la forza del proiettile per poi disperdersi verso le superfici; abbiamo poi lo spruzzo indietro: associato al foro in ingresso del proiettile causato dal gas compreso tra cute e ossa, provocando l'espulsione del materiale biologico dallo stesso foro.

Il sangue cambia colore nel tempo da rosso vivo a rosso scuro, poi in rosso-brunastro e infine in bruno-nerastro poiché sono influenzati dalle caratteristiche del materiale imbrattato nonché dalle condizioni del tempo luce ed umidità dove si rinvengono le tracce stesse.

Tutte queste e altre informazioni possono darci una idea del tempo che è trascorso dal momento dell'impatto. 

Sono informazioni utili per la scientifica che possono aiutare a risolvere un caso, e comunque a interpretare un evento accaduto con estrema precisione. 

Il lavoro di investigazione non è solo intuito ma anche rigore scientifico.

domenica 15 ottobre 2017

INDAGINI INVESTIGATIVE AL FESTIVAL DELL’INNOVAZIONE E DELLA SCIENZA

Dal 16 al 22 ottobre 2017 il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino parteciperà al Festival dell'Innovazione e della Scienza, per questa quinta edizione, "Ora di chimica".

150 appuntamenti tra incontri, spettacoli, laboratori, caffè scientifici e mostre: le mattine saranno dedicate a laboratori e conferenze scientifiche per tutte le scuole di ogni ordine e grado realizzati in collaborazione con Università e Politecnico di Torino, Enti e Associazioni scientifiche territoriali e nazionali; i pomeriggi e le serate, invece, incontri, caffè scientifici e dibattiti per provare a raccontare in modo accattivante e divertente come la chimica sia presente quotidianamente nelle nostre vite.

Il Dipartimento di Chimica dell’Università sarà presente al Festival con una serie di incontri e laboratori.


Si segnalano in particolare gli eventi del 18 e del 19 ottobre.


Mercoledì 18 ottobre alle ore 21.00, presso la Biblioteca Archimede (piazza Campidoglio, 50 - Settimo Torinese), si terrà l'incontro "C.S.I. La scena del crimine" con Marco Vincenti, Direttore Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, Marco Malvaldi, scrittore e divulgatore scientifico, Patrizia Davit e Marco Pazzi, tecnici di ricerca al Dipartimento di Chimica.

IL LUMINOL SULLA SCENA DEL CRIMINE

All’interno della biblioteca verrà ricreata una scena del crimine per mostrare l’utilizzo del Luminol nella verifica della presenza e disposizione di tracce ematiche, e per parlare di luminescenza, con particolare riferimento alla chemiluminescenza e al meccanismo di reazione del Luminol.

Successivamente, Marco Malvaldi e Marco Vincenti affronteranno con pubblico e ospiti il tema delle differenze esistenti fra realtà e fiction nella descrizione delle indagini investigative e di come la scrittura di un libro "giallo" attinga dalla realtà investigativa per costruire storie verosimiglianti.

Giovedì 19 ottobre alle ore 17.30 alla Biblioteca Civica di Collegno (corso Francia, 275 – Collegno), con il Dott. Marco Minella e con il Dott. Fabrizio Sordello, entrambi del Dipartimento di Chimica, si discuterà di nuove e vecchie forme di inquinamento delle acque, per capire qualcosa di più sull’acqua che beviamo, scarichiamo e depuriamo, nella conferenza “Si fa presto a dire acqua pura”.

L’assistenza scientifica della quinta edizione del Festival è stata coordinata dal Prof. Salvatore Coluccia, Vicerettore dell’Università di Torino tra il 1984 e il 1996, Direttore del Dipartimento di Chimica IFM tra 1993 e 1996, docente di Chimica all’Università di Torino. Dal 2004 è membro del Senato Accademico come rappresentante dell'Area Chimica.

Per conoscere tutte le attività di UniTo visita la pagina dedicata sul sito del Dipartimento di Chimica

sabato 14 ottobre 2017

CHE COS'È IL CRIMINAL PROFILING

In questo articolo illustreremo un metodo importantissimo nell'aiutare gli investigatori a individuare  soggetti criminali totalmente o parzialmente sconosciuti.




Innanzitutto il profiler si presenta come una figura professionale altamente qualificata, con competenze psicologiche e criminologiche che, analizzando la scena di un crimine nei più piccoli dettagli sulla base di studi e di conoscenze sia epidemiologici e conoscenze derivate dalla clinica, propone un’ identikit dell’aggressore, utilizzando elementi utili alla sua identificazione.

In generale il comportamento di un individuo riflette la sua personalità. Dalla scena del crimine si possono individuare elementi importanti che possono comprendere:

Le modalità che il soggetto mette in atto dei comportamenti illeciti (MODUS OPERANDI) o anche il classico biglietto da visita del delitto LA FIRMA.

Negli anni ‘70 venne intrapreso dall’FBI, il primo studio portato a capire l’utilità del profiling e vennero distinti assassini ORGANIZZATI e DISORGANIZZATI, si mette il rilievo la tipologia degli stupratori che possono appartenere a due categorie 
  • EGOISTA;
  • NON EGOISTA.
il profilo psicologico viene spesso utilizzato quando determinate tecniche investigative non possono essere applicate.

Edmond Locard formulò il principio di interscambio ipotizzando che quando due soggetti entrano in contatto l’uno lascia all’altro qualcosa di sé, pertanto un individuo che commette un crimine lascia sulla scena del crimine tracce di sé.

L’FBI usa uno schema per il profilo psicologico:

RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI: prove materiali, informazioni sulla vittima, informazioni medico legali, informazioni sull’ambiente, e fotografie sulle aree del delitto.

VALIDAZIONI DEL PROFILO: scena del delitto, processi;

PROCESSI DECISIONALI: tipo di reato, intenzione del reo, tempo necessario per commettere il crimine, luogo del delitto;

VALUTAZIONE DEL CRIMINE: ricostruzione, classificazione, tipo di autore se organizzato o disorganizzato, controllo della vittima, motivazione, dinamiche scena del delitto;

E infine, IL PROFILO CRIMINALE caratteristiche demografiche, caratteristiche fisiche, abitudini, comportamento prima dell’eventuale delitto, comportamento dopo il delitto, consigli per l’investigazione.

Il criminologo Canter propone un modello su base empirica e sul maggior numero possibile di informazioni sulla vittima:

COERENZA INTERPERSONALE: selezione delle vittime tipo di rapporto stabilito con esse.

CARATTERISTICHE DEL CRIMINALE: per individuare la natura del crimine e come viene commesso.

CARRIERA CRIMINALE: resa ad analizzare il comportamento delinquenziale per evitare e prevenire eventuali mosse

CONSAPEVOLEZZA FORENSICA: comprendere quanto il crimine sia stato mascherato mediante occultamento degli indizi ed eventuale cancellazione delle tracce.


Il criminal profiling trova applicazione nei seguenti casi:

  • SINLGLE MURDER apparente senza movente;
  • SERIAL MURDER in presenza di più eventi omicidiari 
  • MASS MURDER omicidio di più vittime nel corso di un unico evento
  • SPREE KILLING evento unico in più luoghi che porta alla morte di più persone
  • RAPE stupro
  • ARSON incendio doloso.

In caso di presenza di un eventuale cadavere all’aperto se non viene reso noto il ritrovamento, il criminale potrebbe tornare per controllare;

per tale motivo si dovrebbero considerare:
  • I DATI A DISPOSIZIONE 
  • I RESTI DEL CADAVERE
LA MESSA IN SCENA (staging) che comprende l’alterazione della scena del crimine prima dell’arrivo degli agenti di polizia, considerando l’abilità mentale di quali elementi è possibile modificare; secondo Douglas si parla di messa in scena per depistare le indagini.

È possibile che il serial killer vada a osservare il procedimento delle indagini.

Il termine vittimologia viene coniato da MENDELSOHN, viene considerata scienza empirica e viene fatta coincidere con l’uscita del libro di Henting, considerando i concetti: 
  • Criminale-vittima quando il soggetto può diventarlo a secondo delle circostanze; 
  • Vittima latente ha la predisposizione a diventare vittima in un certo modo ad attrarre l’aggressore;
  • Relazione vittima/aggressore il soggetto aggredito può diventare l’elemento scatenante dell’evento.
Il ruolo ed il comportamento della vittima sono particolarmente importanti per comprendere eventuali atteggiamenti nel criminale;

Le vittime si possono classificare tra attive e passive, Il passivo incoraggia il criminale;

L’attivo si può distinguere in: 
  • consenziente: incita a promuovere l’azione;
  • non consenziente provoca l’azione con il proprio atteggiamento.
Il peggiore o il minore rischio dipende all’intensità dell’azione violenta.

Potremmo concludere spiegando che il profilo criminale può dare la possibilità di integrare il lavoro degli esperti, riducendo i numeri dei sospetti di una popolazione, elaborando strategie di prevenzione e intervento.

ONLINE L'APP NIA VVF - INVESTIGAZIONI


Online l'app "NIA VVF - Investigazioni" del Nucleo Investigativo Antincendi: lo annuncia il Corpo Nazionale VV.F. spiegando che l'applicativo è un pratico riferimento, rispetto alle attività investigativeda svolgere in caso d'incendio ed esplosione, così come descritte dall'NFPA 921 "Guide for Fire and Explosion Investigations".

L'applicazione del tutto gratuita è scaricabile dall'Android Store. Contiene una linea guidasull'elenco delle attività investigative da svolgere in caso d'incendio, nonché l'indicazione dell'ordine sequenziale con cui le stesse attività devono essere svolte. Prevede la possibilità di creare specifiche cartelle di lavoro, ciascuna identificata attraverso un breve nominativo, un campo note per la descrizione dell'oggetto dell'investigazione e la località dello scenario d'incendio. Per ciascuna cartella di lavoro, l'App consente l'acquisizione di dati investigativi, attraverso l'attivazione di specifiche funzioni fotografiche, video e audio e funzione PDF (attiva la ricerca ed il download di file in formato pdf contenuti nell'archivio dello smartphone).

Sulla pagina informativa del Corpo tutte le istruzioni per procedere alla sua installazione