mercoledì 13 giugno 2012

"OLTRE" ... LE TRACCE: La Bloodstain Pattern Analysis (BPA).

Sappiamo bene quanto ai fini di un risultato soddisfacente inerente a un'indagine investigativa, il sopralluogo giudiziario (ne abbiamo già parlato) giochi un ruolo fondamentale se non addirittura principale.

A parte il prelievo di eventuali impronte digitali, capelli, liquidi seminali, ecc. per l'estrapolazione del DNA, un'estrema importanza assume la presenza, sulla scena del crimine, delle inevitabili tracce di sangue. Grazie a queste tracce, noi saremo in grado di ottenere utili informazioni per poter stabilire la dinamica dell'evento delittuoso che ci stiamo accingendo a indagare, e ciò avverrà attraverso l'osservazione della forma e della dimensione delle tracce di sangue, dell'andamento e della posizione nello spazio delle stesse.


Se il colore è rosso-vivo, ciò significa che non è passato molto tempo dall'evento, al contrario, se il colore si presenterà rosso-brunastro allora vuol dire che è già trascorso del tempo.


La disciplina che si occupa delle analisi delle tracce ematiche prende il nome di Bloodstain Pattern Analysis (BPA).


Prima che le tracce ematiche vengano però sottoposte al BPA, bisognerà stabilire a priori se le macchie di sangue presenti sulla scena del crimine appartengono realmente a un essere umano, se è sangue della vittima o dell'aggressore, l'epoca delle macchie, a quale parte del corpo sono da attribuire; solo dopo questi accertamenti, allora, si potrà ricorrere alla tecnica del BPA.


Risulta essere particolarmente importante analizzare la forma delle tracce di sangue che distinguiamo in:


a) gocciolatura e colatura (la prima si forma per azione della forza di gravità:la goccia di sangue cadrà sulla superficie dove è posto il cadavere; la seconda è una traccia che dopo essersi trasferita sul suolo, per un'inclinazione di quest'ultimo, scorre per un pò);
b) pozza e gora (la prima è una traccia di sangue estesa, la seconda è del sangue a forma lunga ed irregolare a causa del fatto che il piano essendo inclinato fa diramare la traccia proveniente dalla pozza);
c) spruzzi e schizzi (i primi si avranno dall'impatto del sangue su una superficie e sono per lo più a forma di punti esclamativi, mentre gli schizzi avranno una forma più piccola e saranno in prossimità degli spruzzi);
d) tracce secondarie, quali da trascinamento e figurate (qualora le tracce siano disomogenee e non uniformi, si pensa al trasporto forzato, ad esempio spostamento del cadavere.

In "Interpretation of bloodstain evidence at crime scenes" James e Eckert (2005) propongono una ulteriore classificazione:

1) impatto a bassa velocità (esempio lasciate da un corpo ferito in movimento);
2) impatto a media velocità (da traumi contusivi o tagli);
3) impatto ad alta velocità (causati da agenti balistici).

Salta subito all'occhio che la BPA permette di stabilire (anche qui comunque la certezza non è assoluta) la dinamica del fatto, dove stavano in quel momento la vittima e il colpevole per esempio.

La BPA dunque nasce dalla biologia, dalla fisica e chimica, dalla matematica e statistica, tutte scienze che permettono di individuare i punti di origine e le traiettorie dalle quali hanno avuto origine le tracce ematiche.

Ai fini di poter calcolare facilmente "l'angolo di impatto" della traiettoria che ha seguito la traccia ematica, la Polizia Scientifica si avvale di uno specifico software chiamato "AnTraGoS" (analisi traiettorie di sangue), partendo proprio dall'elaborazione dei dati morfologici e topografici delle tracce ematiche.

Ho accennato al fatto che la tecnica non è infallibile, poiché elementi come ad esempio il peso specifico del sangue (che è diverso da persona a persona per la differenza del numero di globuli rossi) la presenza di aria ventilata (anche causata) possono alterare e di conseguenza (viziare) i risultati.
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1 commento:

Bloggatore ha detto...

Ciao

ho visto il tuo blog e visto che trattiamo lo stesso argomento, volevo proporti uno scambio Link.

http://guidadetective.blogspot.com/

Fammi sapere
Ciao