Donne scomparse, evaporate, donne straziate e uccise.
Quotidiano pasto cannibalico di salotti televisivi.
Italia, patria di storie senza soluzione, di casi irrisolti che rimarranno misteri; nessuno è colpevole.
Abilità dell’omicida o pigrizia degli investigatori? O ancora, investigazioni scientifiche inaffidabili?
Il delitto perfetto non esiste. Allora le altre opzioni.
L’investigatore sonnolento che in caserma, davanti ad un computer, aspetta i risultati del DNA?
L'imperizia degli investigatori scientifici che non sanno congelare la scena del crimine?
Occorre porci una domanda: perché numerosi casi, oggetto di perizia e studi scientifici, sono rimasti irrisolti?
Risposta: perché i risultati della tecnologia e della scienza sono stati miseramente ”smontati” in sede processuale.
C’è un anello che non tiene…
Non si basano le indagini esclusivamente sugli esiti scientifici e tecnologici. Scienza e tecnologia senz’altro, ma di supporto all’arte dell’investigazione. Nel nostro Paese è scomparso l’investigatore di strada, sono scomparsi l’intuizione, il parlare con la gente per conoscere e capire il contesto in cui è maturato un delitto.
Un buon investigatore dovrebbe sapere che è in straordinaria crescita il fenomeno dell’omicidio di prossimità: familiari, amici, conoscenti, vicini, colleghi di lavoro sono carnefici o vittime dei principali delitti commessi in Italia e gli ambiti familiari normali e tranquilli spesso si trasformano in teatro dei delitti più efferati .
È proprio all’interno di questo nido caldo e accogliente che bisogna spiare, spiare, spiare.
Intanto Chiara, Roberta, Elena, Simonetta, Meredith e le altre ringraziano.
Piera Denaro
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