lunedì 28 agosto 2017

CHIARA E LE ALTRE: IL BEL PAESE DEI CASI IRRISOLTI

Donne scomparse, evaporate, donne straziate e uccise.
Quotidiano pasto cannibalico di salotti televisivi.  
Italia, patria di storie senza soluzione, di casi irrisolti che rimarranno misteri; nessuno è colpevole.                                                                                                                                                                           
Abilità dell’omicida o pigrizia degli investigatori? O ancora, investigazioni scientifiche inaffidabili?


Il delitto perfetto non esiste. Allora le altre opzioni. 

L’investigatore sonnolento che in caserma, davanti ad un computer, aspetta i risultati del DNA?
L'imperizia degli investigatori scientifici che non sanno congelare la scena del crimine?                                                         
Occorre porci una domanda: perché numerosi casi, oggetto di perizia e studi scientifici, sono rimasti irrisolti?

Risposta: perché i risultati della tecnologia e della scienza sono stati miseramente ”smontati” in sede processuale.

C’è un anello che non tiene…

Non si basano le indagini esclusivamente sugli esiti scientifici e tecnologici. Scienza e tecnologia senz’altro, ma di supporto all’arte dell’investigazione. Nel nostro Paese  è scomparso l’investigatore di strada, sono scomparsi l’intuizione, il parlare con la gente per conoscere e capire il contesto in cui è maturato un delitto.

Un buon investigatore dovrebbe sapere che è in straordinaria crescita il fenomeno dell’omicidio di prossimità: familiari, amici, conoscenti, vicini, colleghi di lavoro sono carnefici o vittime dei principali delitti commessi in Italia e gli ambiti familiari normali e tranquilli  spesso si trasformano in teatro dei delitti più efferati .
È proprio all’interno di questo nido caldo e accogliente che bisogna spiare, spiare, spiare.

Intanto Chiara, Roberta, Elena, Simonetta, Meredith e le altre ringraziano.

Piera Denaro 

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