lunedì 4 giugno 2012

Massimo Picozzi- Un oscuro bisogno di uccidere


Un libro questo che sicuramente porta il lettore a riflettere, scritto per mano del criminologo e psichiatra, nonché celebre docente di criminologia: Massimo Picozzi.

Qui Picozzi parla in prima persona raccontando (non certo con aria romanzesca) i più efferati crimini italiani commessi negli ultimi anni. Un uomo competente e impegnato in prima persona nelle indagini in veste di perito della polizia di stato, dove, tramite l’interrogatorio degli assassini, cerca di capire cosa ha spinto queste persone a varcare quella linea d’ombra che delimita il confine fra la follia e la malvagità consapevole.

Le realtà raccontate nel libro sono undici in tutto, casi quali il mostro del Circeo, il caso celebre delle bestie di Satana e ancora l’omicidio di Chiavenna.

L’autore racconta queste storie in modo tale che il lettore si trova catapultato in quella realtà come se stesse vivendo ogni singolo gesto o pensiero di quella persona, a chiedersi il motivo per cui soggetti apparentemente normali improvvisamente si trasformano in assassini spietati.

La peculiarità di questo testo sta nel portare il lettore a riflettere sulla fragilità umana, sulle domande che ancora oggi non sono state risolte e che forse mai lo saranno. Ma questo libro innanzitutto mette in luce un aspetto fondamentale che non deve essere trascurato. Chi l’ha scritto non smette di provare ancora oggi dopo anni di attività, quelle emozioni che in un lavoro come questo potrebbero portare ad un’abitudine inconsapevole a storie di questo tipo, all’orrore e alla malvagità umana. Molto bello leggere questo fra le righe, forse Picozzi non se ne è nemmeno reso conto…

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